I firewall della creatività
Se è vero che tutti possono essere creativi è altrettanto importante conoscere i veri nemici nascosti in ognuno di noi che si oppongono alla creatività? Solo combattendo contro questi emici si riesce a migliorare le proprie capacità creative. Tra i nemici più noti annoveriamo:
nemico n.1: l’ambiente socio-culturale: luogo dove si nasce; si cresce; si respira l’aria di coloro che ti circondano e influenzano; dove si va a scuola e si lavora. Se diamo uno sguardo al sistema scolastico italiano noteremmo quanto l’ambiente culturale familiare e scolastico sia focalizzato a insegnare ai ragazzi, fin dalla prima elementare, che bisogna essere bravi nello studio, perchè è il voto la cosa più importante e il vero obiettivo da raggiungere. Una scuola che, alle soglie del XXI secolo, non è ancora riuscita a trovare una soluzione su come interessare generazioni di ragazzi demotivati e svogliati, divenuti presuntuosi e maleducati. Ragazzi che non riescono a dare senso pratico alle diverse materie e capire a che cosa possa servire tutta quella opsoleta istruzione scolastica. Una scuola che invece di adattarsi ai tempi con soluzioni più creative (come farebbe una azienda se non vuole sparire), rimane imperterrita a distribuire puro nozionismo (a fornire il solo carburante per intenderci), quando invece dovrebbe insegnare che il carburante è importante ma senza un “motore” (l’immaginazione) è prodotto sprecato. Dovrebbero insegnare a usare la conoscenza e non solo a distribuire “nozioni”.
Ma non addossiamo tutte le colpe alla scuola perché la famiglia fa pure la sua parte, premiando i figli a suon di regali costosi in cambio di un’obiettivo: il bel voto, come se essere secchioni e imparare a memoria sia sinonimo d’intelligenza e di “saper utilizzare la zucca”. L’Italia dei genitori stressati dalle tasse e dal lavoro straordinario per riuscire a tirare a campare, che al ritorno a casa, dopo essere stati lontani tutto il giorno dal proprio figlio, non gli rimane altro che rifilare al bimbo una bella videocassetta per guardarsi la TV, affinchè stia buono e conceda loro un attimo di tregua. Così, col passare del tempo, i figli non vedono l’ora di fuggire dall’insopportabile monotonia che si respira in molte famiglie svuotate, i cui valori sono solo quelli dell’avere: avere denaro, avere belle macchine, avere fama e avere dei bei voti, e non più quello dell’essere critici osservatori, rispettosi della natura e degli altri, ricchi dentro (e non fuori).
Alla già complicata situazione, ci si mette pure un altro insidioso nemico anch’esso socio-culturale: i media. Un complice che incide nel cervello dei ragazzi, goccia dopo goccia, micidiali stereotipi: del bello/a, del ricco/a, del magro/a, del pulito/a, dove è facile diventare famosi (da Xfactor ad Amici e Talent Show). Mi consenta Mario Magliaro del Cnr di Palermo, di citare un suo bellissimo, quanto esplicativo pensiero:
Non saranno i cinesi a minacciare il futuro delle genti italiche. Ma la mente risucchiata da attraenti televisori (e cellulari) che impasticcano i nostri figli promettendo loro benessere senza fatica, guadagni senza lavoro e li rendono vacui abitanti di terre che non conoscono più.
Un’Italia stupenda e unica al mondo, ma un po’ troppo pigra. Un’Italia creativa, ma in una sola direzione. Sono sicuro che se i politici introducessero lezioni di creatività nelle scuole, l’intera società ne gioverebbe nel giro di qualche generazione. L’economia italiana crescerebbe più di quanto sospettino gli economisti e i politici, che nel frattempo, impiegano costruttivamente ( e creativamente) il loro tempo a fare a “botte” tra le coalizioni politiche opposte per una poltrona. Sono convinto che non saranno gli economisti di oggi, né i politici di domani, ma i ragazzi di ieri a doversi inventare un nuovo modo di fare economia. E quali strumenti hanno ereditato dalle familie, dai media e dalle Istituzioni? Nessun strumento utile! Dovranno usare la loro creatività ed inventarsene uno nuovo.
nemico n.2: le “limitazioni” con il cui termine s’intende tutto quello che riduce gli spazi alla conoscenza e all’esperienza e in particolare: le paure, le nostre abitudini; le fissazioni; i pregiudizi, le superstizioni, la specializzazione e le regole imposte. Con questo non voglio dire che bisogna diventare anarchici. Significa solo che nel rispetto delle regole politiche e sociali, quando entro nel mio riservato mondo dell’immaginazione è permesso eliminare dalla mente qualsiasi tipo di limitazione e paura.
Le paure funzionano come poli uguali che si respingono: paura d’imparare; paura di “provare” e di esplorare territori nuovi pieni d’insidie; paura di essere raggirato; paura di non fare la cosa giusta; paura di perdere quel che si è faticosamente guadagnato; paura di fallire.
Le abitudini sono binari rigidi sui quali viaggia il nostro pensiero. Per andare da Mi a Ro ci sono molte strade, ma le prime a venirci in mente sono sempre quelle che abitualmente percorriamo tutti i giorni senza neppure pensarci (quasi sempre le più comode e veloci). Le abitudini si appropriano di noi per rendere efficiente i nostri processi decisionali quotidiani, evitando di ritornare tutte le volte sulla medesima questione; e servono anche per eliminare le paure che si hanno quando si decide di percorrere un sentiero nuovo, che può riservare sorprese. L’abitudine ordina e organizza, in una sorta di cornice, il nostro comportamento, controlla l’ampiezza e limita la formazione del pensiero astratto e della libera associazione. La psicologia chiama questo sistema “cornice di riferimento” o “schema”: una struttura preesistente che dirige l’attività cognitiva. Struttura che prepara l’individuo a ricevere determinati tipi d’informazioni piuttosto che altre. Una sorta di filtro che induce l’individuo a cogliere solo le informazioni più pertinenti per i suoi scopi.
nemico n.3: il tempo. Per creare occorre tempo. La creatività ha bisogno di spazi dove rilassarsi, lasciarsi andare, lontani da qualsiasi tipo di distrazione umana, cellulari compresi. Ma si lavora 8 ore al giorno, altre 3 ore vengono dedicate per la casa, 2 ore per mangiare e se sottrai le 8 ore necessarie per dormire, non ti rimangono che 3 ore per te stesso. Troppo poche quando sei esausto. Altresì, fermarsi a riflettere ci sembra di sprecare tempo, o perchè ci siamo creati una serie infinita di impegni. Innsomma, per un motivo o per un’altro, non riusciamo a concederci tempo per un pensiero “vacante”.
Per concludere, possiamo dire che esistono molti nemici della creatività che possono assumere limitata o elevata importanza a seconda del loro peso all’interno della nostra vita. Alcuni di questi sono:
- il pessimismo,
- l’eccessivo benessere,
- il malessere,
- lo stress,
- la fretta,
- innammorarsi delle proprie idee,
- la mancanza di tempo,
- la paura di fallire, di fare brutta figura, di perdere quel poco che si è conquistato …
- gli stereotipi,
- il pensiero logico,
- la superstizione,
- l’appiattimento sociale,
- lo status quo
- e molti altri ancora.
Per fortuna ci hanno informato dell’esistenza di una medicina che agisce direttamente sul cervello, senza comportare alcun effetto collaterale i cui ingredienti sono: Allegronina (100 gr), Spassotivoglio (500 gr), Noiabolire (20 gr), Sognofluil (50 gr), Fantasianol (300 gr), Giocotoxina (200 gr).
Per una efficace stimolazione terapeutica si consiglia di assumerla tutti i giorni per almeno 3 volte al giorno, preferibilmente lontano dai pasti, insieme a una pastiglia di Cretinox somministrata con l’aggiunta di 20 gocce di Stupidol. Vi assicuro, è da sballo !