Una palestra piena d’idee

Una palestra piena d’idee

Chi ha frequentato le vecchie palestre ricorderà senz’altro quanto rudimentali fossero a quei tempi le attrezzature presenti: manubrio, bilanciere, panca e tanti pesi diversi, ma nulla di più.
Entravi, «Buongiorno maestro», appoggiavi la borsa nello spogliatoio, tiravi fuori la scheda, 7x 4, come le tabelline del 9, per il primo esercizio e tra una pausa e l’altra ti fermavi a parlare col vicino d’attrezzo. Erano gli anni 80. Prendevi una rivista “tutto muscoli”, come Fitness, e tutto quello che ci potevi trovare sopra aveva un solo sapore, sapore d’America: abbigliamento, proteine, bibite, integratori, riviste e ogni genere d’attrezzatura made in USA.
Prendo l’aereo. Con un volo diretto mi sposto dal gigante a golia, da Chicago a Cesena. Incontriamo un ragazzo per strada che si chiama Nerio Alessandri. Gli chiediamo chi è. Lui risponde: «nessuno. Sono uno a cui piacerebbe rimettere in moto il mondo».
Gli amici si mettono a sorridere.
«Ma che vorresti fare» gli chiediamo.
«L’imprenditore» risponde.
«E di ché?»
«Non so ancora, ma so che voglio fare qualcosa per conto mio»
«E oggi che fai?»
«Sono un progettista che lavora per una ditta di packing per frutta e verdura»
Allora buona fortuna.
Passarono due anni e il sogno si avverò. L’incantesimo era scoccato nella vicina palestra. Alessandri era un tecnico meccanico del cui diploma non sapeva più cosa farsene. Aveva da poco covato l’idea di aprire a Cesena un piccolo negozio d’abbigliamento: un Emporio Armani. Poi, una sera in palestra, tra un 7×4 e un 4×8, guardandosi attorno, pensò: «se ci fosse qui Giorgio Armani, rimodellerebbe ogni cosa, con molta eleganza». E mentre cercava il peso da aggiungere al suo prossimo esercizio, un brivido attraversò la sua schiena: «…e se costruissi macchine con i pesi attaccati? Macchine che possano riprodurre i movimenti del corpo umano».
Non dormì tutta la notte. Non lavorò tutto il giorno. Con in testa quella idea e con tanta passione, un piccolo aiuto da parte d’amici, realizzò, nell’unico spazio che aveva, il garage, la sua prima ginnica creatura. Fu un immediato successo. Rimase lui stesso stupito nel vedere che nella palestra che frequentava, in cui aveva sperimentato il suo primo prototipo, la gente faceva la fila per potersi allenare col nuovissimo attrezzo. Dopo la prima, la seconda, la terza, l’ottava. Purtroppo nessuna banca gli avrebbe dato un centesimo per avviare un’azienda “garage” di prodotti ginnici.
Nerio, non era solo il suo nome, ma pure il colore del suo conto corrente. Non disponeva di soldi per avviare un’attività imprenditoriale. Il padre era un semplice capomastro. Nessuna paura. Questo giovane ragazzo aveva veramente gli ingredienti di un buon imprenditore: idee, passione e tanta determinazione. Risolse il problema dei soldi, della banca e delle finanze iniziali, facendosi pagare in anticipo dai Clienti e pagando con lunghe dilazioni i Fornitori.
Nacque così, il 20 Ottobre 1983, la sua desiderata creatura: la TechnoGym.
Apriti o cielo. Non l’avesse mai fatto. Da quel giorno il cielo si liberò dalle nubi per far spazio alle idee. La mente d’Alessandri sbuffava come un trenino a vapore e riempì di nuovo il block notes di meccanici segni. E quasi fosse una legge di Marphin, coniò il suo detto: «se funziona è obsoleto», intendendo con ciò che una macchina che funziona non ha più bisogno d’idee e per la mente appartiene al passato. È la sintesi del concetto d’innovazione continua che segna e accompagna il percorso di Technogym di lì in avanti. Un concetto che tutte le aziende dovrebbero avere.
Nerio Alessandri produrrà un centinaio d’idee, più di 60 brevetti internazionali. Le sue più grandi invenzioni furono quelle di: progettare e realizzare attrezzi che avessero un bel design, per stare in casa; inserire l’elettronica nella attrezzature meccaniche (la prima al mondo a pensare a questa associazione d’oggetti). Quando la concorrenza lo copiò, Nerio Alessandri e i suoi valorosi collaboratori, iniziarono ad usare il Computer ed il software. Furono i primi a concepire le schede d’allenamento elettroniche guidate da un singolo chip programmato da un software. La consol di gestione, inserendo la chiave, forniva una serie infinita di dati all’utente: calorie spese, attività aerobica, rendimenti nel tempo eccetera, eccetera: era nato il Technogym System.
E mentre tutti stanno ancora pensando alla realizzazione di macchine per Fitness (forma fisica, apparenza e muscoli), l’intera Technogym è già un chilometro avanti: il Wellness, che in altre parole significa benessere fatto di corretta ginnastica, alimentazione e approccio positivo alla vita. Insomma, uno stile di vita. L’unica, vera, soluzione in una società che lentamente, ma inesorabilmente, sta diventando sempre più sedentaria con tutte le conseguenze che tutti noi conosciamo. Sarà in questa fase iniziale, che l’attività imprenditoriale di Alessandri si sposa con l’impegno sociale. Un connubio, che nel tempo si consoliderà sempre più, portando agli inizi degli anni 2000 alla creazione di una fondazione, la Wellness Foundation, per promuovere comportamenti e stili di vita per la salute e la prevenzione.
Oggi il suo successo è sotto gli occhi di tutti: azienda leader al mondo con un fatturato da 275 milioni di Euro, oltre 1350 dipendenti , 35.000 centri Wellness attrezzati nel mondo, una miriade di riconoscimenti internazionali, tra cui quello di per aver scalzato dal primo posto la Microsoft, come miglior azienda al mondo nell’ambito della qualità dell’ambiente di lavoro.
Business Week, nell’edizione europea, ha dedicato la copertina a Nerio Alessandri: tra i “12 campioni mondiali nascosti” , 3 aziende italiane si sono classificate prime.
E pensare che per scherzo, Alessandri, desiderava solo “rimettere in moto il mondo”. C’è riuscito, riempiendo le palestre di un mondo d’idee (e di attività motoria). All’interno della Technogym, ovunque ti muova, troverai una lavagna per scrivere qualsiasi idea ti venga per caso.
Nessuno più di lui può gridare allo spazio infinito che la creatività lo ha fatto volare. Non era una singola idea che poteva aiutarlo, ma il frutto continuo di un nuovo pensiero.
Technogym in cifre
275 milioni di fatturato (2005) di cui oltre l’82% effettuato all’estero.
Azienda leader al mondo nel settore delle tecnologie e servizi per il benessere e riabilitazione.
1350 dipendenti di cui oltre 400 all’estero.
12 filiali sparse in tutto il mondo.
35.000 centri wellness attrezzati per il mondo.
20.000 abitazioni private solo in Italia.
Prima Azienda ad introdurre il “Design” nelle macchine da palestra.
Nel 1986 (solo 3 anni dopo la costituzione) Technogym sviluppa “Unica”, la prima palestra al mondo integrata per la casa che sta in un solo metro e mezzo quadro.
Nel 1988 l’Azienda sviluppa il “Costante Pulse Rate” ovvero il primo sistema al mondo che regola automaticamente l’attrezzo adeguandosi al battito cardiaco dell’utente, mantenendolo costante o secondo programma. Il primo caso di concetto “feedback” tra macchina e uomo.
Nel 1996 Technogym introduce, per prima, il software nelle macchine e precisamente una chiavetta che memorizza direttamente sulla macchina il programma di allenamento personalizzato.